giovedì 10 novembre 2011

Governo tecnico o telecomandato?

Che ai mercati non possa fregar di meno di chi governerà l’Italia lo si è capito benissimo ieri con quello che è successo in borsa e in termini di spread, Berlusconi lascia e i mercati anziché migliorare peggiorano ed oggi è arrivata puntuale la controprova mentre il mormorio di Mario Monti prossimo presidente del consiglio aumenta a dismisura la borsa e lo spread fanno registrare non un balzo stratosferico in positivo ma un quasi insignificante miglioramento.
Molti politici si chiedono chi siano i “ mercati “ quasi facendo finta di non sapere che questi signori che speculano sulle disgrazie altrui spesso e volentieri hanno nomi e cognomi, e le banche comprese quelle italiane fanno la loro parte in questo gioco al massacro per i risparmiatori.
E così arriviamo al punto cruciale della attuale situazione politica che può essere così fotografata:
da una parte vi è il Pd che avendo oggi l’opportunità di andare a governare e quindi far vedere agli italiani come risolverebbero loro i nostri problemi forti anche dei sondaggi che li danno totalmente vincenti in caso di elezioni, cosa fanno .. preferiscono passare la mano a Mario Monti nell’interesse degli italiani;
dall’altra vi sono circa trecento tra onorevoli e senatori che in caso di elezioni anticipate perderebbero il diritto alla pensione, per cui in ogni schieramento politico nessuno escluso i vari segretari politici devono fare anche i conti con questi rappresentanti del popolo italiano che prima di rappresentarci per benino pensano a rappresentare loro stessi;
vi sono poi i veri artefici della caduta di Berlusconi e cioè i politici di professione ( quelli per intenderci che non hanno mai lavorato un giorno in vita loro ) che perseguono ognuno il loro scopo : Fini quello di avere un anno di ulteriore campagna elettorale a spese dello stato, andando a fare ospitate come quella di stasera da Santoro nella doppia veste di Presidente della Camera e di Presidente del Fli; Casini quello di fare di tutto per tirare dentro il Pd in modo da poter andare con il loro appoggio al Quirinale nel 2013; Scaiola e Pomicino ( ma ci pensate! Pomicino che torna in auge e fa da tramite per il passaggio della Carlucci nell’UDC) che da navigati esperti del palazzo insinuano nei poveri ( si fa per dire ) parlamentari “ peones “ lo spettro della non rielezione cercando di tirarli di qua o di là a secondo di un mero tornaconto in termini di cadreghe;
vi è poi il Pdl che dilaniato al suo interno da giochi di potere, tesseramento e quant’altro dovrebbe indicare al Capo dello Stato non solo la volontà di ricorrere alle elezioni immediate ma anche quella di consentire la realizzazione di un nuovo governo sempre di centrodestra orfano di Berlusconi, che vari in pochi mesi una nuova legge elettorale e porti in primavera a nuove elezioni;
infine vi è il neo senatore a vita Mario Monti che il Presidente della Repubblica ha nominato ieri ( e guarda caso non all’inizio del suo mandato ) e che per ammissione di un suo stretto collaboratore sarebbe al lavoro da oltre quattro mesi per formare il nuovo governo; ma se si tratta di un governo tecnico perché l’esigenza di dare a Monti alla vigilia della sua nomina una veste politica, forse per garantire alla destra che il governo tecnico non possa tramutarsi in un governo di sinistra?
Una cosa è certa l’eventuale governo Monti sarà il governo delle banche e gli italiani saranno chiamati con la scusa di dover far presto a nuovi e ulteriori sacrifici, del resto è ormai un ritornello quello che ci paragona alla Grecia dimenticando che la Grecia ha il pil della provincia di Vicenza e che l’Italia è un paese solido e di risparmiatori che qualcuno ( gli speculatori ) vuol far apparire a rischio per poter continuare a lucrare sulla povera gente.
I governi tecnici sono spesso governi telecomandati da qualcuno che sta nell’ombra e allora meglio che vi sia chiarezza fino in fondo.

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Viale del tramonto ....

L'immagine che riprende Berlusconi mentre stringe la mano di Bossi all'esito della votazione negativa sul bilancio dello stato è quella che meglio sintetizza lo stato d'animo di questi due politici che stanno per uscire definitivamente di scena dal palcoscenico della politica italiana, Berlusconi sembra dire a Bossi " ormai è finita ".
E finita lo è per davvero per entrambi, Berlusconi ha dimostrato se ancora ve ne fosse bisogno di non essere un politico di professione, capace come è stato di non accorgersi che erano quattro mesi che i veri professionisti della politica ( quelli per intenderci che non hanno mai lavorato un giorno in vita loro ) stavano lavorando per arrivare alla paventata soluzione di Monti al governo; Bossi invece molto mestamente si avvia a terminare la propria vita politica con un insuccesso, reo di non aver convinto il cavaliere ad andare ad elezioni anticipate quando la sua base lo chiedeva e quando soprattutto ciò sarebbe stato possibile in maniera indolore per il paese, oltre ad essere palesemente impossibilitato a gestire ancora per molto la fronda interna al suo partito.

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domenica 6 novembre 2011

GENOVA ... un disastro annunciato

Sono passati 41 anni dall’alluvione del 1970 e Genova si è ritrovata a dover fare i conti con un disastro più volte annunciato, sei le vittime che hanno pagato con la vita l’incapacità di ragionare in termini pratici da parte di chi gestisce le istituzioni pubbliche.
E così a disastro avvenuto dobbiamo assistere ancora una volta al triste e disgustoso scarica barile dei politici che si preoccupano unicamente di addossare ad altri le loro colpe o peggio negligenze, il sindaco Vincenzi avrebbe fatto meglio a rimanere nel suo palazzo anziché girare scortata per una città stravolta dall’acqua e tacere.
Dopo questa ennesima sciagura, preceduta da altre di minore entità nel 1992 e nel 1997, viene spontaneo porsi una domanda, ma in questi 40 anni che cosa è stato fatto dalla classe politica genovese e ligure per evitare che un evento atmosferico sia pure anomalo e straordinario porti ancora oggi nell’era della tecnologia più avanzata alla morte ! la risposta è semplicissima non si è fatto nulla, possibile che in un lasso di tempo in cui si è passati dal seguire il disastro del 1970 alla radio o da una scatola mastodontica che trasmetteva in bianco e nero, al vedere in tempo reale su internet i drammatici filmati amatoriali nessuno dicono nessuno abbia avuto uno straccio di idea, sia o non sia lo scolmatore, per far sì che non si muoia più per l’acqua.
Genova è da sempre amministrata dalla sinistra, e la paladina della sinistra l’attuale sindaco Vincenzi è addirittura un ambientalista ed allora viene spontaneo porle una domanda, cosa ha fatto lei come sindaco e prima ancora come presidente della provincia di Genova per impedire una cementificazione selvaggia in tutti questi lunghi anni di impegno politico al servizio dei cittadini.
Sarà pur vero che Berlusconi ed il suo governo hanno messo in piedi due condoni edilizi ( per cui il nostro premier avrebbe fatto meglio ancora una volta a tacere anziché parlare di cementificazione selvaggia ), ma i condoni servono per sanare irregolarità preesistenti, e nello specifico chi ha permesso se non chi l’ha amministrata di far diventare Genova un ammasso di cemento in questi 40 anni.
La sinistra ha fatto del “ chi sbaglia paga “ la sua bandiera, contestando ai politici di destra di non dimettersi mai, ed allora anche il sindaco Vincenzi non può sottrarsi a questa regola se da donna di sinistra vuole essere “ eticamente diversa “, a maggior ragione se a chiederglielo sono i cittadini genovesi.


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sabato 22 ottobre 2011

GHEDDAFI ... una morte che deve far riflettere

Quella di Gheddafi è una morte che deve far riflettere, la notizia della fine di un regime è di per se un fatto positivo perché vuol dire libertà per la popolazione che ha dovuto soggiacere alla tirannia, ma al tempo stesso l’evento si trasforma in barbarie quando chi pone fine al regime si trasforma in un essere disumano che fa scempio ed infierisce su di un corpo martoriato e senza vita.
Ma lo scempio più grande è leggere le dichiarazioni dei responsabili del governo italiano e di tanti politici italici che in un attimo dimenticano che quando parliamo di Gheddafi nell’immaginifico comune non viene in mente la figura di un bandito che con una banda di ladroni che spadroneggia nel deserto, ma quella di un potente venerato e rispettato da altri potenti grazie al suo oro nero e con svariate partecipazioni societarie tra cui spiccano quelle in UNICREDIT e JUVENTUS.
Ecco allora che la scomparsa del tiranno da molti osannato, in tempo non sospetti, come grande amico dell’Italia è una di quelle notizie che non può che far riflettere.



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mercoledì 28 settembre 2011

Il grande BLUFF della LEGA

E così la LEGA che dalla prima pagina della PADANIA del giugno 1998 intonava il baciamano oggi si è ridotta a farlo il baciamano al ministro Romano, e non c’era da meravigliarsi visto che in tre anni di governo la LEGA ha votato tutti i provvedimenti imposti dal proprio padrone Berlusconi ( in buona compagnia nella copertina del 1998 ) : Lodo Alfano, legittimo impedimento, scialuppa di salvataggio a Cosentino e sostegno alla cricca della Protezione Civile.
Tutti rospi dovuti ingoiare a detta dei massimi esponenti della LEGA per ottenere in cambio il federalismo, ma quale federalismo se tutte le manovre del Governo hanno strangolato comuni e regioni e fatto abortire ancora prima di nascere il Federalismo Fiscale.

La posizione di oggi della LEGA la dice lunga sul grande BLUFF che ha riservato ai suoi elettori, che oggi più di ieri iniziano a capire quanto sia importante per la LEGA non il Federalismo ma la CADREGA.


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martedì 27 settembre 2011

Cartellino rosso per il Cardinale Bagnasco

Chissà se il Cardinale Bagnasco Presidente della CEI ha mai fatto un viaggetto in Irlanda e precisamente nella Contea di Cork, dove nella diocesi di Cloyne ha svolto il suo ministero di vescovo dal 1987 al 2009 il Cardinale John Magee, ex segretario personale di tre pontefici, Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II.
Il Cardinale Magee è accusato di aver coperto abusi sessuali sui minori compiuti nella diocesi da lui diretta nel periodo che va dal 1996 al 2009, anno in cui il Cardinale fu costretto alle dimissioni.
Nella sola Irlanda a tutt’oggi negli ultimi 29 anni sono stati denunciati oltre 320 casi di abuso su minori perpetrati da 46 sacerdoti.
Non nutro particolare simpatia per Berlusconi e per i politici romani in genere ma credo che il Cardinale Bagnasco, forse incoraggiato da qualche cattolico passato alla sinistra, avrebbe fatto meglio a non parlare di comportamenti licenziosi e relazioni improprie, anche perché è proprio il caso di dire “ da che pulpito viene la predica “.
Da buon cattolico mi sembra una esternazione più che inopportuna.


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lunedì 19 settembre 2011

La LEGA a Venezia che spettacolo triste

Ieri la LEGA in quel di Venezia ha messo in scena uno spettacolo a dir poco triste, dove il suo leader giusto per capire in che situazione si trovi il partito ha dovuto rilanciare il “ Trota “ ( cosa che aveva già fatto a Pian del Re ) come suo successore designato.
Il leader sempre più in balia della sua corte ha provato ad esaltare i militanti presenti invocando un referendum per la secessione e vantando di aver portato a casa i contratti di lavoro regionali ben sapendo che così non è, come altrettanto non vero è quanto affermato dalla “ badante “ Mauro che grazie alla LEGA le donne andranno in pensione prima.
Che tristezza dover dire che erano presenti cinquantamila militanti quando tutti hanno avuto sotto gli occhi la reale portata della platea militante.
Che tristezza prendersela sempre e comunque con i giornalisti rei di seminare con i loro scritti zizzania all’interno del partito mettendo questo contro quello, come se Tosi e Fontana fossero due pirla qualsiasi a cui ieri tra l’altro non è stato consentito parlare.
Che tristezza vedere tanti militanti con cartelli con su scritto ORA BASTA e inneggianti a mandare a casa Berlusconi, militanti che fanno capire che mai come oggi la base comincia a intendere in quale scenario politico si aggirano i colonnelli.
La realtà è che Bossi sembra più che mai un allenatore di pallone in odore di esonero che per giustificare le continue debacle della sua squadra se la prende con l’operato degli arbitri;
Ma lo spettacolo triste che sta mettendo in scena la LEGA è ormai palpabile ovunque ed in ogni comportamento dei massimi dirigenti di questo partito che vuol far credere di essere un movimento ma nella realtà è, eccome se lo è, un partito a tutti gli effetti con annessi e connessi.
Che tristezza in questi tempi di carestia vedere in televisione un sottosegretario della LEGA dichiararsi povero a causa dei suoi 145mila euro di stipendio all’anno che gli consentono tutto sommato una vita modesta.
Che tristezza vedere un ministro della Repubblica che fa le corna e apostrofa come cornuti i Sindaci piemontesi arrivati fino a Pian del Re per parlare con chi a Roma li governa.
Che tristezza vedere sempre a Pian del Re una Presidente della Provincia rivolgersi con un applauso di derisione verso quegli stessi Sindaci le cui istanze Lei dovrebbe rappresentare se non altro per il ruolo istituzionale che ricopre.
Che tristezza vedere un partito di GOVERNO come è la LEGA da quando sorregge Berlusconi e
che ha fatto di ROMA LADRONA la sua bandiera farsi assegnare nella finanziaria del 2010 un contributo di 800.000 euro alla scuola “ Bosina “ della moglie del capo.
Che tristezza vedere e sentire i dirigenti del partito quando parlano sui palchi lontani da Roma come esponenti dell’opposizione e invece come membri del GOVERNO in quel di ROMA LADRONA;
Che tristezza vedere importanti esponenti del partito che godono di fiducia sul loro territorio che si tacciono per non essere mandati a casa e quindi perdere la cadrega.
Che tristezza leggere sui social network di consiglieri regionali che si sciacquano la bocca affibbiando etichette sibilline a giornalisti, politici falliti e quant’altro, guardandosi però bene dal rispondere a quegli utenti che gli chiedono delle tasse imposte o peggio di quando mandano a casa Berlusconi.
Se questa è la vera LEGA sono ben contento di non farne più parte e di conseguenza di non darle più il mio voto; il mio essere leghista può essere inteso solo ed unicamente nel credere in un federalismo reale che porti a ridurre gli sprechi e soprattutto che consenta agli abitanti di ogni singola regione di gestire in maniera seria i soldi che pagano di tasse per avere dei servizi efficienti che non portino a dilatare a dismisura il prezzo di una semplice siringa come oggi avviene da nord a sud.
Il mio essere leghista non più leghista non vuol dire per nessuna ragione al mondo non sentirmi italiano o peggio ancora irridere l’inno italiano o la bandiera della nostra nazione.Che tristezza vedere un movimento nato con grandi velleità scivolare verso l’oblio che toccò al Fronte dell’uomo qualunque di Guglielmo Giannini.


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sabato 17 settembre 2011

Quando la politica diventa un mestiere

In questi giorni in cui l’Italia è nella morsa della crisi finanziaria che fino ad ora l’aveva unicamente sfiorata vi è la corsa da parte dei politici di ogni schieramento a rilasciare dichiarazioni nelle quali ciascuno di lor signori assicura che da par suo provvederà a tagliare di qua, di là, di sopra e di sotto nell’interesse dei comuni cittadini perché una classe dirigente che si rispetti deve dare prima di ogni altro soggetto l’esempio.
Parole sante … che rimarranno solo ed unicamente parole … perché già ai tempi di tangentopoli si fece un gran vociare prospettando tagli di qua, di là, di sopra e di sotto ma oggi a distanza di vent’anni tutto è rimasto com’era.
Qualcuno si chiederà il perché di tutto questo e la risposta è semplicissima : in Italia fare politica è un mestiere.
Vi sono onorevoli che siedono in parlamento da quarant’anni, uno su tutti l’onorevole La Malfa che si occupa di politica dalla VI Legislatura e cioè dal 1972; ma se per l’onorevole La Malfa fare politica è diventato un mestiere a tutti gli effetti molti suoi colleghi non sono da meno specie tra le file del partito democratico dove ad ogni tornata elettorale viene ricordato a tutti gli elettori che per i parlamentari del Pd vige la regola dei due mandati e poi a casa.
Peccato però che D’Alema e Veltroni siano in parlamento dalla X Legislatura e cioè dal 1997 , Fassino e la presidente del partito democratico Rosi Bindi siedono in parlamento dalla XII Legislatura e quindi dal 1994, mentre Livia Turco ex ministro è in parlamento anche lei dalla X Legislatura cioè da 24 anni.
Un discorso a parte merita poi la moglie di Fassino la deputata Anna Serafini che anche lei in barba alla tanto sbandierata regola dei due mandati siede in parlamento dalla X Legislatura e quindi da 24 anni ( pur avendo saltato per la cronaca la XIV Legislatura ).
Casini poi è un altro esempio di longevità politica essendo in parlamento dalla IX Legislatura, in pratica dal 1983 ( quasi trent’anni ).
Viene quasi da sorridere quando tutti questi professionisti della politica lamentano la mancanza di un ricambio generazionale della classe dirigente politica italiana, stiamo parlando di professionisti che oltre a non lasciare spazio loro per primi alle nuove generazioni hanno fatto incetta di cariche collaterali in tutti questi anni in cui si sono messi al servizio dei cittadini.
Cosa dire se non un grazie ad un onorevole che per quarant’anni o trent’anni si è messo al servizio dei cittadini o a quei Sindaci o Presidenti di Regione che sempre nell’interesse dei loro cittadini mantengono una volta eletti la doppia carica.
Di certo questi signori che ogni volta che si muovono nell’interesse dei cittadini movimentano una valanga di costi tra scorte, auto blu e relativi autisti nulla hanno imparato dalla tragica e prematura scomparsa di Anna LINDH Ministro degli esteri svedese e già Presidente del Consiglio d’Europa che nel settembre del 2003 venne uccisa da uno squilibrato in un centro commerciale di Stoccolma mentre come una normale cittadina faceva acquisti senza l’ausilio della scorta.
Ma oltre a non aver imparato nulla da come in altri paesi europei il parlamentare sia chiamato a far politica intesa veramente come il mettersi al servizio della comunità, in questi giorni il ministro dell’attuazione del programma di governo Gianfranco Rotondi in un momento in cui buona parte degli italiani hanno problemi a far quadrare i loro conti mensili e non riescono a vedere la luce se ne esce con alcune dichiarazioni ( dalle quali nessuno dei colleghi ha preso le distanze ) che si commentano da sole.
Il buon ministro in alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa afferma : “ le misure contro i privilegi della politica le considero un insulto alla intelligenza “ - “ la gente ormai ci detesta tanto vale che i parlamentari vengano coccolati “ - “ un tempo si accusava i politici di rubare, oggi gli si rimprovera solo di avere dei privilegi previsti dalla legge “.
Una cosa è certa gli italiani che lavorano farebbero volentieri a meno di occuparsi dei politici ma sono loro stessi che ci vomitano addosso la loro presenza dalle migliaia di intercettazioni che li sorprendono mentre guarda caso stanno facendo “ gli interessi dei cittadini “.

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martedì 16 agosto 2011

No al taglio dei piccoli Comuni

Nella manovra finanziaria approntata in questi giorni dal Governo una autentica mannaia è caduta su tutti quei piccoli comuni che non raggiungono i mille abitanti, circa 1970 su di un totale di poco più di 8000.
Una soluzione che porterà a risparmiare non quanto previsto, ma una cifra vicina ai 5 milioni di euro all’anno che equivale più o meno al costo di 15 parlamentari.
Vengono di fatto eliminate le indennità riconosciute a chi amministra questi piccoli comuni, non tenendo conto che buona parte degli amministratori locali rinunciano già alle loro spettanze e soprattutto che questi amministratori sono il primo anello di congiunzione tra i cittadini e le istituzioni.
Spesso e volentieri il Sindaco di un paesino di 100 o 200 anime è anche magari il postino, il piccolo imprenditore o un commerciante del paese, una persona quindi che tutti conoscono ed il Comune viene visto come una sorta di fortino dove ogni cittadino si può rivolgere per trovare risposta ai suoi piccoli o grandi problemi.
Abolire queste piccole entità locali non vuol dire contribuire al risanamento del nostro paese ma togliere ai cittadini di questi paesini l’unica certezza su cui possono contare dal punto di vista amministrativo in una Italia che sta sprofondando stritolata da un debito pubblico di 1900 miliardi di euro, e di sicuro non hanno contribuito a renderlo tale gli amministratori che oggi si vorrebbe mandare a casa per salvare guarda caso coloro che hanno fatto per anni della politica il loro mestiere.

sabato 13 agosto 2011

BERSANI io so che tu sai che io so

Ieri sera rivedendo ( in cassetta, come va di moda oggi ) il film di Alberto Sordi “ io so che tu sai che io so “ ho avuto come una visione, quella del segretario del Pd Bersani ( io ) che sa che tu ( gli italiani ) sanno e da buon politico eticamente differente non fa nulla per uscire dall’impasse in cui si trova.
Ora mi chiedo come possa essere possibile che Bersani non abbia avuto coscienza che Pronzato veniva nominato nell’Enac, che il senatore Tedesco non disponesse di quei requisiti “ eticamente differenti “ indispensabili per sedere sui banchi del Pd nel Senato della Repubblica , che il suo braccio destro Penati da sindaco della ex Stalingrado d’Italia abbia permesso a Sesto San Giovanni una cementificazione invereconda e che sempre il buon Penati da Presidente della Provincia di Milano abbia promosso l’acquisizione da parte dell’istituzione da lui presieduta del 15% della Milano-Serravalle dal privato Gavio pagando tale partecipazione societaria uno sproposito.
Forse qualcuno ricorda che il buon Bersani era all’epoca responsabile dell’economia del Pd e sempre qualcuno sussurra che in quel tempo sempre il buon Bersani abbia premuto non poco sul Penati per concludere tale operazione, del resto non si spiegherebbe altrimenti la costante ascesa a livello nazionale del buon Penati che nel 2009 divenne capo della segreteria politica di Pier Luigi Bersani.
E allora considerato che il film di Sordi l’ho rivisto volentieri, vedrei anche di buon occhio un bel passo indietro da chi sa che noi sappiamo, o no?

venerdì 12 agosto 2011

INDOVINA CHI PAGA LA CENA ai senatori ?

In questi momenti in cui gli italiani sono chiamati ad elargire contributi di solidarietà ed altre amenità per salvare, ammesso che sia ancora salvabile, l’Italia che affonda viene spontaneo chiedere ai parlamentari italiani di ogni schieramento politico se non provano vergogna a farsi pagare pranzo e cena dagli italiani.
Viene difficile pensare che un senatore ogni volta che usufruisca del ristorante interno al Senato della Repubblica non pensi che quanto pagherà a fine pasto sia più o meno paragonabile al costo di un pasto in una mensa aziendale, con il particolare non trascurabile che la differenza sul costo effettivo per le sue libagioni pari a circa un milione di euro all’anno la paghino gli italiani.
E sì, perché forse non tutti sanno che il Ristorante dei senatori nel suo ricco menu alla carta propone tra i piatti del giorno : il carpaccio di filetto con salsa al limone a poco più di tre euro, gli spaghetti alle alici a meno di due euro, un pesce spada alla griglia a poco più di tre euro, un dolce al carrello a poco più di 2 euro, mentre per una bevanda standard si spende meno di un euro e per pane e coperto poco più di cinquanta centesimi.
Non so perché ma il mio pensiero corre all’ indimenticabile battuta di Totò “ e io pago “ !!!

giovedì 11 agosto 2011

A proposito di teppisti ...

No … quell’orda di teppisti che ha assaltato i sobborghi di Londra non è una folla di poveretti che muoiono di fame o non sanno come fare a tirare avanti alla meno peggio, le persone povere nel mondo sono altre, vivono in Africa o in altri paesi dove veramente manca l’acqua da bere o un pezzo di pane da mangiare e l’aspettativa di vita non arriva ai quaranta anni.
Questa massa di indiavolati non sono altro che giovani cresciuti senza alcun tipo di valore morale e sociale, con le scarpe griffate e lo smartphone blackberry che hanno usato per autoinvitarsi alla festa.
Una di queste giovani , Laura Johnson, è una diciannovenne figlia di un imprenditore milionario che vive nel Kent in una villa da oltre due milioni di sterline; sulla sua macchina gli agenti hanno trovato gli attrezzi che oggi “ fanno figo “, passamontagna, bandana e guanti, ma per trovare la posta in palio per la festa a cui era stata invitata su twitter da due amici gli agenti hanno dovuto varcare la soglia della villa principesca dove hanno trovato un forno a microonde, un televisore al plasma e un cellulare.
Non so perché ma ho una voglia quasi irrefrenabile di andarmi a rileggere il libro “ Cuore “ di Edmondo de Amicis.